SABATO 29 MARZO con Andrea CAPUTO
Verrà presentato "QUINDICI
Libero Pensiero, Libera Scrittura"antologia di racconti dedicata
agli autori esordienti (e non) nata da un progetto editoriale della Dellisanti
editore. 15 autori che riportano alla ribalta un genere letterario molto
spesso sottovalutato riassunto nei liberi flussi di coscienza che guidano
pensieri e penne dando vita a racconti vari senza alcun vincolo editoriale od
espressivo. E' così che nasce QUINDICI vol. II. A presentare il libro uno degli
autori: il palagianese ANDREA CAPUTO: giovane scrittore e musicista
che racconterà quel "flusso di coscienza" che ha generato la sua
storia, che ha guidato la sua scrittura, raccontando "occhi di
Ghiaccio". uno dei quindici racconti contenuti nel libro. (Il
libro contiene anche "angeli per l'eternità" racconto scritto da un
altro autore palagianese Gaetano D'aloia - scrittore poeta dialettale - n.d.r.)
DOMENICA 06 APRILE con il prof. LOPRIENO
Siamo nel 1002 d.c. Bari ècapitale del Tema della Longobardia. La città è presidiata
dai bizantini. Il potere massimo è nelle mani del catapano. Gli abitanti sono
circa ventimila, la maggior parte pescatori, commercianti, militari. Le donne
non hanno nessuna tutela di genere: servono alla riproduzione e durante le
guerre sono il bottino preferito dei predatori. A Bari, in illo tempore, il
culto dominante è il cristianesimo, ma ci sono anche ebraisti, armeni,
ortodossi. L’islamismo è una minaccia seria, fuori delle mura…La fine del primo
millennio è passata da due anni e non c’è stata la catastrofe, né il Giudizio
Universale. Ma l’inizio del secondo millennio è tormentato da guerre continue.
Infatti, un giorno di maggio del 1002 d.c., senza nessun preavviso, la città
viene messa sotto assedio dai saraceni. Quanto tempo Bari potrà resistere? Si
salverà? Quali misteri sono conservati nei papiri che un giovane benedettino
scopre durante il lungo periodo di isolamento? Attraverso le gesta e le
avventure di personaggi di fantasia, l’autore ricostruisce una vicenda storica
fondamentale…
SABATO 26 APRILE con Mario ADINOLFI
Finisco
questo libro nei giorni del Natale e a Natale mi viene sempre voglia di fare un
altro figlio, invidioso di Dio come sono. A Silvia, la mia adorata giovane
moglie che sopporta da troppi anni uno scapestrato che l’ha sposata a Las Vegas
in pantaloni della tuta e scarpe giallo fluo, dico sempre che mi piacerebbe un
maschio da portare allo stadio e far crescere formandolo con videogiochi e
fantacalcio. Poiché però son condannato, lo so, a essere circondato da donne e
a sentire tutta l’inadeguatezza maschile davanti alla potenza di chi dà vita
alla vita, nascerà una femmina. La terza figlia femmina. A Silvia non ho ancora
detto che mi piacerebbe chiamarla Maria. Spero mi accontenti e che possiamo
battezzarla suonando l’Ave Maria di De André.
Ave Maria, adesso che sei donna,
ave alle donne come te, Maria,
femmine un giorno per un nuovo amore
povero o ricco, umile o Messia.
Femmine un giorno e poi madri per sempre
nella stagione che stagioni non sente.
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