Mi
piacerebbe condividere una delle massime della mia vita, che ho riportato a
memoria qualche giorno fa dopo aver, ancora una volta, misurato la stupidità
umana.
“la libertà di coscienza è libertà d’azione”
sempre! E lo è senza vincoli e senza limiti, oltre quelli che la coscienza
stessa decide di darsi o che il nostro Stato pone coattivamente attraverso
leggi e pene. E’ per questo, ad esempio, che considero l’omosessualità una ricchezza
per la nostra società; è per questo che rispetto le scelte più estreme che un
essere umano possa trovarsi a fare, anche se quelle scelte non dovessi
condividerle.
Perché
mi hanno sempre insegnato che non condividere non può equivalere a non
tollerare, o peggio ancora a non voler ascoltare le ragioni di tali scelte.
Abbiamo
invitato Mario Adinolfi a presentare il suo libro “Voglio la Mamma” qui a
Palagiano presso il teatro comunale. Abbiamo pensato di calare quella
presentazione in un confronto a due, scegliendo come interlocutore un’autorità
del giornalismo nostrano: il giornalista e scrittore Fulvio Colucci.
Ora
è chiaro che non potevamo pretendere che tutti gli avventori del caffè
letterario proposto da L&S – prima di accomodarsi a teatro – impiegassero
il loro preziosissimo tempo ad informarsi, magari in rete (dove passano parte
delle loro giornate), della storia, delle produzioni, delle posizioni dei
personaggi presenti in teatro; ma quantomeno ci aspettavamo che menti eccelse della
nostra comunità (molte peraltro assenti in teatro) potessero farlo dopo, a
tempo debito, prima di iniziare a dar fiato a pensieri vuoti, ad accuse
infondate, ad offese gratuite. Ed invece
no! Si è preferito ancora una volta dare prova della inettitudine di chi gioca
il gioco del sensazionalismo volgare, turpe, osceno, truce… ma – devo dire –
capace di descrivere magnificamente quelle loro menti partorienti (…appunto…)
pensieri.
Ma dei
tre finissimi pensatori, uno addirittura si è spinto più in là. Ha parlato di
“scelta anti-costituzionale”. Ora, sarebbe inutile invitare il tizio a leggerla
la Costituzione prima di invocarla, a comprenderne i contenuti prima di
commentarla. Anche perché la di lui storia racconta di un impegno concreto
verso gli Ultimi ma forse i fumi tossici di quel sensazionalismo non gli hanno
mai permesso di comprendere il senso profondo dell’essere “ultimo”.
E’
stato citato un giornale: “Il fatto quotidiano”, ed un articolo che riporta
queste parole “Da domani, 26 aprile,
partirà un tour in tutta Italia per testimoniare le nostre ragioni. Partiremo
dal teatro Karol Wojtyla di
Palagiano”. Ora, che Palagiano sia nota alla stampa nazionale, non solo per
fatti di cronaca nerissima, avrebbe potuto pure costituire un merito. Ed invece
no! L’insigne costituzionalista svalvolato addirittura ha sentito l’obbligo
civico e morale di far seguire all’articolo un commento, questo: “Questa scelta anti-costituzionale di far
partire una maratona omofoba e denigratoria da Palagiano non appartiene ad un
cittadino come me, e il fatto che cani e porci ora come ora possano organizzare
talk-show imbarazzanti, nel teatro comunale, e dire no a cose per le quali non
esiste dibattito sulla tolleranza, ma solo la tolleranza stessa, mi rende
schifato e avvilito e privato di ogni speranza culturale… in questo paese che
fa solo e soltanto scelte di merda e sorrisi che puzzano di buchi di culo!
Vergogna”.
Mi
piacerebbe parlare al nostro costituzionalista e dirgli: - caro
costituzionalista vieni abbracciamoci, saremo pure “cani e porci” con dei
“sorrisi che puzzano di buco di culo” ma abbracciamoci e spiegami il senso
della tolleranza, quella che invochi, quella che pretendi, quella che conosci.
Spiegami cos’è questa “maratona omofoba e denigratoria”? Io proverò a spiegarti
il senso del confronto!
“Il fatto
quotidiano” ha parlato del tour di presentazione di “Voglio la Mamma” e del
progetto di Adinolfi di costituire in tutta Italia la cd. “Associazione VLM”.
E’
chiaro che Luce&Sale, il Teatro Wojtyla, Palagiano non hanno aderito in
alcun modo alla costituzione dell’ “Ass.VLM”. Noi abbiamo solo proposto un
dibattito su temi cruciali. Si è voluto solo discutere senza voler imporre
alcuna verità precostituita. Ed infatti c’è parso meritevole di rispetto
intellettuale l’atteggiamento di persone come Preneste, Nica, Mariano i quali
hanno saputo manifestare le loro idee e i loro dissensi nel giusto alveo: il
confronto, la discussione. Non hanno abbandonato la sala, non hanno insultato,
non hanno denigrato.
Ricordo
- in ultima battuta - che il progetto “caffè letterario L&S” ha presentato
sino ad oggi sette libri di autori importanti. Siamo partiti da un libro
meraviglioso: “Eutopia - La civiltà dell’amore” di Francesco Colizzi. Anche
quello un libro dedicato agli ultimi. Ai lebbrosi. Ricordo l’entusiasmo della persona che ci
propose quella presentazione. La stessa che oggi abbandona il campo del
confronto. Eppure sempre di ultimi si parla: di lebbrosi denigrati ieri, di
bambini rifiutati oggi.
Ebbene,
se i nostri tre finissimi pensatori e i loro servi sciocchi si fossero concessi
l’opportunità di leggerlo quel libro, di scoprirla la “Civiltà dell’Amore”,
forse oggi avremmo commentato qualche stronzata in meno!
Domiziano
Presidente Luce&Sale
Domiziano
Presidente Luce&Sale
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